Il Melanoma
Conoscerlo per prevenirlo
Il melanoma è un tumore maligno che deriva da unaproliferazione incontrollata di particolari cellule, imelanociti, che albergano nella nostra epidermide,lo strato più esterno della pelle, ed hanno lo scopo diprodurre la melanina, un pigmento che oltre a contribuirea determinare il nostro colorito ci protegge dagli effettidannosi dei raggi solari.In condizioni normali i melanociti possono proliferaredando luogo ad agglomerati visibili sulla superficie cutaneapresentandosi come lesioni maculari prevalentementepigmentate note come nevi (o più comunemente nei) che si sviluppano prevalentemente nell’età infantile ed il cuinumero è geneticamente determinato.
Il melanoma è raro in età preadolescenziale e colpisce soprattutto attorno ai 45-60 anni (anche se l’età mediaalla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni).
In Italia l’incidenza è di circa 13 casi anno ogni 100.000 abitanti con una leggera prevalenza per il sesso maschile: è opportuno ricordare che il melanoma rappresenta solo una piccolapercentuale (5%) di tutti i tumori che colpiscono la pelle.I fattori di rischio per il melanoma sono: una familiarità per melanoma con casi multipli, il numero di nevi soprattutto se atipici, il fototipo (cioè il colorito della pelle), le esposizioni solari intermittenti con ustioni solari ripetute soprattutto se dall’età preadolescenziale ed anche i lettini solari sembrano aumentare il rischio per tale tumore. Anche un deficit del sistema immunitario ed alcune malattie ereditarie possono costituire fattori favorenti.
Il melanoma può colpire la cute e le mucose e se ne riconoscono diverse varianti che non prenderemo qui inconsiderazione.
L’arma principale per la prevenzione di tale tumore è la riduzione dei fattori di rischio: fondamentale quindi è limitare l’esposizione solare fin dall’età infantile, evitando le ustioni ed utilizzando ripetutamente ed in maniera adeguatale creme solari con fattore di protezione alto, evitando le ore più assolate (tra le 11 e le 15) ed utilizzando cappelli ed occhiali da sole ed infine limitando l’uso di lampade o lettini abbronzanti. Inoltre è necessario controllare periodicamente l’aspetto dei propi nevi (autoesame) valutandone un eventuale cambiamento o la comparsa di un nuovo elemento soprattutto se in età adulta.
Un grossolano, ma utile sistema per monitorare i propri nevi è riassunto nella sigla ABCDE:
- A sta per Asimmetria nella forma;
- B sta per Bordi irregolari ed indistinti;
- C sta per Colore variabile (sfumature diverse nello stessonevo);
- D sta per Dimensioni (> 6 mm);
- E sta per Evoluzione del nevo che in un tempo piuttosto breve si modifica.
All’autoesame va associato un periodico controllo specialistico, che dovrà essere più o meno frequente a seconda dei fattori di rischio individuali.
L’esame dermatologico, oltre alla valutazione clinica delle lesioni, si avvale di una particolare metodica: l’epiluminescenza,che permette la valutazione di determinati aspetti (pattern dermoscopici) che caratterizzano e differenziano lesioni benigne da quelle maligne. Se la lesione è sospetta, la diagnosi certa si basa sull’asportazione chirurgica con esame istologico.
Una diagnosi precoce porta spesso alla guarigione di un tumore che altrimenti può dimostrarsi fatale.
Pubblicato il 23-07-2015